L’allevamento delle pecore costituisce una delle attività più antiche dell’uomo. L’uomo nasce prima allevatore e poi diventa agricoltore. La pratica della transumanza è una pratica millenaria, diffusa in varie forme, in tutto il mondo e consente lo sfruttamento eco-sostenibile delle risorse del territorio.

L’allevamento al pascolo e la pratica della Transumanza permettono un’attività “secondo natura “ con una benefica ricaduta ambientale sia in termini di salvaguardia e tutela del territorio (la prevenzione del degrado idro-geologico e degli incendi ), sia per la valorizzazione ambientale ed il mantenimento del paesaggio.

Grazie all’azione dei pastori e del bestiame ed alla pratica della transumanza che si sono creati degli ambienti secondari complessi, dove hanno trovato habitat ideale molte specie vegetali totalmente nuove come ad esempio molte specie di orchidee, ma anche nuovi insetti ed uccelli.

Oggi, con la crisi della pastorizia, questi ambienti si stanno perdendo perché con il conseguente degrado dei pascoli e la ricolonizzazione da parte dei boschi dei pascoli secondari, si corre, il forte rischio di una riduzione della biodiversità vegetale ed animale.

È importante che in montagna si mantenga la pastorizia anche per conservare questi ecosistemi creati dall’uomo in cui hanno trovato rifugio moltissime specie, anche rare, tanto è vero che in Europa molte specie floristiche e faunistiche, in particolare gli uccelli, sono a rischio di estinzione, proprio quelle piante quegli animali legati alle attività umane tradizionali, in particolare all’agricoltura tradizionale e la pastorizia.

Soltanto mantenendo questi eco-sistemi creati dall’uomo, si conserva la biodiversità ed il paesaggio storico che si è originato e consolidato attraverso i millenni.

L’attività pastorale è una attività preziosa che mantiene viva la montagna, si prende cura del paesaggio e rappresenta il volano per la valorizzazione territoriale in cui gastronomia turismo e territorio si fondono.

Gli animali al pascolo sono liberi di scegliere la propria dieta tra decine di specie di piante, tutte diverse, che contribuiscono in maniera diversa a formare l’aroma e il contenuto nutrizionale di latte, formaggio e carne di qualità.

I prodotti, latte e carne, ottenuti dagli animali al pascolo, possono contenere valori di CLA (Acido Linoleico Coniugato), importante nella nostra dieta per le sue riconosciute azioni benefiche sul sistema immunitario e cardiovascolare, anche cinque volte superiori rispetto a quelli riscontrabili negli animali allevati in stalla con una dieta composta prevalentemente da mangimi industriali.

Oggi, lungo i tratturi e sui pascoli, si può assistere anche allo sviluppo di nuove attività, come il Turismo eco-sostenibile di cittadini che in vacanza, a contatto con la natura, affiancano il pascolamento e/o accompagnano gli animali transumanti.

In questo modo, sempre più giovani si accostano al mondo della pastorizia, prendendo atto, nel rapporto diretto con il pastore, dell’impegno e della gravosità che essa richiede.