La storia dell'allevamento ovino nel Centro Italia: tradizione e innovazione
Il Centro Italia, con le sue peculiari caratteristiche territoriali e pedoclimatiche, ha visto l’evoluzione di una popolazione ovina unica, plasmata da secoli di selezione naturale, pratiche di allevamento ancestrali, e l’influenza storica dell’Impero Romano e dello Stato Pontificio. Questo ricco contesto storico ha favorito lo sviluppo di ovini a triplice attitudine, adattati perfettamente al loro ambiente e in grado di offrire produzioni zootecniche di elevato valore.
Il legame indissolubile con il territorio
La storia dell’allevamento ovino nel Centro Italia è una testimonianza vivente della stretta relazione tra la biodiversità animale e il territorio. Attraverso pratiche di allevamento tradizionali e l’adattabilità eccezionale degli ovini autoctoni, questa regione ha sviluppato un sistema produttivo che rispecchia l’armonia tra uomo e natura.
Transumanza e allevamento stanziale: due facce della stessa medaglia
La transumanza, pratica secolare, e l’allevamento stanziale hanno delineato due distinti approcci alla produzione di agnello nel Centro Italia, entrambi fortemente influenzati dalle necessità e dalle caratteristiche ambientali. Mentre la transumanza ha dato vita all’agnello “leggero”, l’allevamento stanziale ha favorito la nascita di “agnelloni” più pesanti, dimostrando la flessibilità e l’adattabilità delle pratiche di allevamento ovino nella regione.
Transumanza e allevamento stanziale: due facce della stessa medaglia
La transumanza, pratica secolare, e l’allevamento stanziale hanno delineato due distinti approcci alla produzione di agnello nel Centro Italia, entrambi fortemente influenzati dalle necessità e dalle caratteristiche ambientali. Mentre la transumanza ha dato vita all’agnello “leggero”, l’allevamento stanziale ha favorito la nascita di “agnelloni” più pesanti, dimostrando la flessibilità e l’adattabilità delle pratiche di allevamento ovino nella regione.
La razza Sopravissana e il contributo dei fratelli Piscini
Un capitolo fondamentale nella storia dell’allevamento ovino del Centro Italia è rappresentato dall’introduzione della razza Sopravissana, risultato di incroci mirati iniziati nel XVIII secolo. Questa razza, diffusasi ampiamente attraverso la transumanza, ha rappresentato un elemento chiave nello sviluppo qualitativo delle carni e nella conservazione della biodiversità ovina della regione.
Dalla crisi alla rinascita: la sfida del meticciamento e della selezione
Il passaggio dall’artigianato alla produzione industriale e l’introduzione di nuove fibre hanno messo a dura prova l’allevamento ovino tradizionale. Tuttavia, grazie all’impegno di un gruppo ristretto di allevatori, attraverso pratiche di meticciamento e selezione, è stato possibile non solo salvaguardare, ma anche migliorare la qualità e il valore delle carni di agnello del Centro Italia.
Eredità e prospettiva
La storia dell’allevamento ovino nel Centro Italia è una narrazione di resilienza, adattabilità e profondo legame con il territorio. Questa eredità, tramandata attraverso generazioni di allevatori, continua a influenzare la qualità superiore dell’agnello IGP, rendendolo un prodotto unico nel panorama agroalimentare italiano.